Fai la differenza, c’è… il Festival della Sostenibilità presenta CONTESTECO 2020, il contest d'arte e design sostenibile online + eco del web, che, nonostante l'emergenza sanitaria, torna con un concept più attuale che mai.
Il contest si concluderà tra Settembre e Ottobre 2020, dopo l’esposizione delle opere creative, fotografiche e video presso il Centro Commerciale Euroma 2, nel rispetto delle regole di distanziamento sociale che saranno previste per le iniziative culturali e, in particolare, per l'esposizione di opere creative, con una kermesse conclusiva in una delle splendide sale di Field Brancaccio. Ricordiamo che attraverso il contest, professionisti dell’arte o semplici appassionati possono raccontare, grazie all’obiettivo della propria macchina da presa, lo zoom della propria fotocamera o le proprie capacità creative, i temi del recupero e del riciclo dei rifiuti, quelli della conoscenza e utilizzo delle fonti d’energia alternative, pulite e rinnovabili, nel rispetto e a tutela della natura, del territorio e dell’ambiente in generale.
Il fine è quello di sensibilizzare e rendere consapevoli tutti i cittadini, giovani e meno giovani, che è solo tutelando le risorse sempre più scarse del pianeta, che si può dare soluzione al problema dei rifiuti, dell’energia e della mobilità in modo “eco-sostenibile”.
Unico nuovo requisito richiesto per partecipare in questa edizione 2020 sarà realizzare un’opera che abbia come concept:
LA SOSTENIBILITA' AI TEMPI DEL CORONA VIRUS
per esorcizzare le paure di una ripartenza "senza rete di sicurezza".
Affrontiamo un periodo di crisi climatica e sociale con scarsità di risorse, di creatività, di spazio e di tempo e di democrazia. Così in un mondo, dove gli egoismi prevalgono, il virus ci ha fatto riscoprire parole desuete come senso di appartenenza, comunità, responsabilità e condivisione; e sentire di essere parte di qualcosa di più grande di cui prendersi cura con reciprocità. Il contest ci propone di riflettere e di capire cosa possiamo imparare da quest’esperienza per impegnarci a creare un mondo più sostenibile.
Perché questa scelta!? Tentiamo qui di illustrarne le ragioni.
Come abbiamo già detto, in questo secondo decennio degli anni duemila, affrontiamo un periodo di crisi climatica e sociale dove abbiamo scarsità di risorse, scarsità di democrazia in molte parti del mondo, scarsità di creatività e anche la sensazione di scarsità di spazio e di tempo.
Tuttavia ci piace pensare che l'universo abbia il suo modo di riequilibrare le cose e le sue leggi, quando queste vengono stravolte.
In una fase in cui il cambiamento climatico causato dai disastri ambientali è arrivato a livelli preoccupanti, la Cina in primis e tanti paesi a seguire, sono stati costretti al blocco; l’economia collassa, ma l’inquinamento scende in maniera considerevole. L’aria migliora; si usa la mascherina, ma si respira... che paradosso!
Come dice anche lo psicologo Morelli, in un momento storico in cui certe ideologie e politiche discriminatorie, con forti richiami ad un passato che non vorremmo che ritornasse, si stanno riattivando in tutto il mondo, arriva un virus che ci fa sperimentare che, in un attimo, possiamo diventare i discriminati, i segregati, quelli bloccati alla frontiera, quelli che portano le malattie. Anche se non ne abbiamo colpa. Anche se siamo bianchi, occidentali e viaggiamo in business class.
In una società fondata sulla produttività e sul consumo, in cui tutti corriamo 14 ore al giorno dietro a non si sa bene cosa, senza sabati nè domeniche, senza più rossi del calendario, come criceti dentro una ruota che produce energia e risorse per qualcun altro, da un momento all’altro, arriva lo stop. Fermi, a casa, giorni e giorni. A fare i conti con un tempo di cui abbiamo perso il valore, se non è misurabile in compenso, in denaro. Sappiamo ancora cosa farcene?
In una fase in cui la crescita dei propri figli è, per forza di cose, delegata spesso a figure ed istituzioni altre, il virus chiude le scuole e costringe a trovare soluzioni alternative, a rimettere insieme mamme e papà con i propri bimbi. Ci costringe a rifare famiglia. Non è detto che sia giusto, tuttavia ci deve far riflettere.
In una dimensione in cui le relazioni, la comunicazione, la socialità sono giocate prevalentemente nel “non-spazio” del virtuale, del social network, dandoci l’illusione della vicinanza, il virus ci toglie quella vera di vicinanza, quella reale: che nessuno si tocchi, niente baci, niente abbracci, a distanza, nel freddo del non-contatto.
Quanto abbiamo dato per scontato questi gesti ed il loro significato?
In una fase sociale in cui pensare al proprio orto è diventata la regola, il virus ci ha mandato un messaggio chiaro: l’unico modo per uscirne è la reciprocità, il senso di appartenenza, la comunità, il sentire di essere parte di qualcosa di più grande di cui prendersi cura e che si può prendere cura di noi. La responsabilità condivisa, il sentire che dalle tue azioni dipendono le sorti non solo tue, ma di tutti quelli che ti circondano. E che tu dipendi da loro.
Allora, se smettiamo di domandarci di chi è la colpa o perché è accaduto tutto questo, ma ci domandiamo cosa possiamo imparare da questo, credo che abbiamo tutti molto su cui riflettere ed impegnarci davvero a creare un mondo più sostenibile.
Lo sviluppo sostenibile, il riciclo dei materiali e l’economia circolare, sono tematiche importanti da affrontare in un contesto globale per dare valorizzazione a tutto quello che può dare qualità dell’ambiente, promuovendo al tempo stesso un’occupazione sempre più qualificata.
In conclusione, pensiamo che sia ormai necessario far crescere realtà e contesti che ci rendano ancora più creativi e capaci di soluzioni innovative; e sviluppare processi di economia circolare in grado di utilizzare al meglio le materie prime seconde, affinché si crei una cultura dello sviluppo sostenibile, a salvaguardia del nostro Pianeta.
Molte, alla data di posa online del sito failadifferenza.com, sono le opere presentate dai tanti artisti del riciclo creativo.
Scoprite il regolamento su www.contesteco.com, seguiteci ancora e partecipate, partecipate, partecipate!
BUON RICICLO A TUTTI!