Il mondo è sempre più interconnesso digitalmente e internet è diventata ormai indispensabile nella vita di tutti. Se una volta veniva limitata a quella che poteva essere la sfera professionale, oggi è uno dei sistemi di comunicazione privata più utilizzati. Sentiamo inoltre sempre più spesso parlare di IoT (Internet of Things o Internet delle cose), ovvero l’applicazione di questa tecnologia negli oggetti della nostra vita quotidiana. Il futuro sembra proprio diretto verso una sempre più diffusa interconnessione digitale delle persone e delle cose. L’intelligenza artificiale è certamente una grande conquista tecnologica ma, come tutto ciò che viene creato dall’uomo, va saputa gestire per limitarne l’impatto ambientale. Ci si potrebbe chiedere come è possibile che, secondo alcuni studi, l’inquinamento digitale, sarebbe al quarto posto tra i responsabili di emissioni di CO2? Nei fatti e nei dati è così. Tutto ciò che riguarda l’interazione digitale tra esseri umani, contribuisce a recare dei danni all’ambiente.
Per capire meglio il legame tra produzione di anidride carbonica e connessione digitale, bisogna entrare nell’ottica che a tutto ciò che viene trasmesso e condiviso tramite internet e il web, che è immateriale, corrisponde un’ingente quantità di infrastrutture materiali necessarie perché avvenga questa trasmissione di dati. Rete di cavi, data center e server, non sono intangibili come le informazioni che inviano, e hanno bisogno di energia per poter funzionare e gestire l’enorme quantità di informazioni che ogni giorno, ora, minuto e secondo viaggiano in rete. Si è stimato ad esempio come l’impatto di una email da un megabyte, sia pari a quello di una lampadina da 60 watt accesa per 25 minuti. Ciò genera la conseguente produzione di CO2 dovuta al consumo di energia elettrica non solo del computer di invio, ma del server che sta gestendo la email. Consumo che aumenta se ci sono anche degli allegati. Immaginiamo quindi quanto inquinamento possa generare tutto il traffico di internet a livello mondiale tra condivisioni, streaming e ricerche sul web che si stima siano oltre 3 miliardi al giorno. Questo discorso riguarda tanto i computer quanto gli smartphone. Attraverso questi ultimi vengono condivise miliardi di fotografie o video che, in gran parte, restano caricati sui dispositivi con un ulteriore consumo di energia per la loro gestione da parte di data center e server. Alcuni accorgimenti possono essere quelli di:
- non tenere collegati i caricabatteria sia dei computer che degli smartphone quando sono carichi;
- avere l’accortezza di spengere i dispositivi quando non si usano per un tempo prolungato;
- attuare il digital decluttering, ovvero ripulire i propri archivi on-line;
- chiudere le schede inattive perché i data center continuano a interagire con esse;
- alleggerire gli allegati delle email con i software idonei.
La questione dell’inquinamento digitale diventa ogni giorno sempre più importante da affrontare e da far comprendere, e tutti dovrebbero adottare degli accorgimenti per diminuirne l’impatto ambientale proprio come si fa con la raccolta differenziata per i rifiuti solidi, o non sprecando l’acqua e il cibo o altre preziose risorse del nostro pianeta.