I giardini comunitari

Quando sentiamo parlare di condivisione, è quasi inevitabile pensare ai social network. Condividere un pensiero oppure una fotografia, condividere un’opinione oppure un’emozione, attraverso queste piattaforme di sharing, ci siamo avvicinati ad un nuovo concetto di condivisione. Ma ci sono anche altri modi di condividere qualcosa con gli altri. Se pensiamo ad esempio alle grandi città, dove gli spazi vitali sono sempre più sacrificati e ristretti a vantaggio di strade e case, l’idea di condividere aree più o meno grandi dove coltivare piante, fiori e ortaggi in comune, è sicuramente un ottimo modo di trasformare spazi verdi abbandonati, in luoghi per il giardinaggio urbano. Non tutti infatti hanno a disposizione giardini o balconi di dimensioni tali da permettere queste attività. I giardini comunitari, sono una rappresentazione dell’economia della condivisione dove è possibile ritrovare il contatto con la terra e staccare dallo stress causato dal sempre più serrato ritmo che la vita di tutti i giorni ci costringe a sopportare. I giardini comunitari, sono terreni che vengono messi a disposizione della comunità per coltivare i prodotti della terra.

In America ad esempio sono molto diffusi e non solo danno modo di beneficiare di prodotti alimentari sani, ma anche di recuperare aree altrimenti destinate all’incuria e all’abbandono. I primi giardini comunitari nascono nel corso del XIX secolo, messi a disposizione dalle amministrazioni comunali. Esistono differenti tipologie di giardini comunitari. C’è ad esempio l’orto comunitario, dove grazie all’impegno comune tra le parti interessate, si coltivano cibo, verdure e frutta. Possono essere gestiti ad esempio da gruppi di persone di un quartiere, da organizzazioni religiose, organizzazioni di servizi sociali, associazioni di giardinaggio e altro ancora. Il giardino comunitario come viene inteso oggi, va oltre il solo fine di produrre prodotti da consumare, ma rappresenta anche un nuovo modo di socializzare e di educare.

I giardini comunitari hanno quindi una notevole potenzialità sia dal punto di vista ambientale che sociale. Possiedono una funzione ecologica contribuendo alla riduzione dell’inquinamento cittadino e migliorando il microclima urbano, contribuiscono ad attutire i rumori della città e favoriscono la presenza di specie vegetali e animali. Hanno un’utilità dal punto di vista sociale perché sono luoghi che favoriscono gli incontri, migliorando la qualità della vita delle persone. Da non sottovalutare poi anche il loro potenziale didattico, perché permettono di osservare la natura e conoscerla meglio. I giardini comunitari, naturalmente, forniscono prodotti freschi della terra oltre che a migliorare l’estetica dei quartieri già troppo soffocati dal cemento dei palazzi e delle strade. Infine, non meno importante, riconvertire aree abbandonate al degrado in giardini comunitari, diminuisce la possibilità di delinquenza o attività indesiderate e quindi maggiore sicurezza urbana.

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